LIONS CLUB LICATA
                                                                                             anno sociale2017-2018
                                                                                    Presidente Dr. Agostino Balsamo 
                                                                                                    
                        

 

CITTA' DI LICATA

PIAZZA PROGRESSO E PALAZZO DI CITTÀ

In questa stessa piazza, sulle rovine dell'ormai diruta chiesa della SS. Trinità, la municipalità licatese deliberò di costruire la torre dell'orologio civico, incaricando della progettazione l'arch. Ernesto Basile, il padre del liberty siciliano, che consegnò i disegni il 16 gennaio del 1904. La torre civica di Licata che, tra le opere del Basile, rimane la più significativa, anche se risulta essere quella meno nota, non è meno intensa ed originale di quelle delle case aristocratiche disegnate dall'architetto palermitano. Rimasta al grezzo per moltissimi anni, solo tra il 1933 e il 1942 poté assumere la veste ideata dal suo progettista. Il tema della torre di Licata è quello del pilastro enucleato che sorge in alto come una merlatura, risultano fusi in modo perfetto e sono utilizzati per ottenere il massimo di valore simbolico attraverso la continua vibrazione chiaroscurale. La gabbia in ferro battuto, creata per reggere le antiche campane, fuse da Francesco Pansera di Palermo nel 1777 e provenienti dall'orologio del seicentesco Quartiere spagnolo, deriva in qualche modo, come dicono gli esperti, dalle effiorescenze metalliche di certe membrature di carretti siciliani. Lo stesso Basile nel 1907 progettò la nuova sede della Congregazione di Carità da costruirsi accanto alla torre civica dell'orologio, destinata poi a Palazzo Municipale, dove il genio dell'artista riuscì sapientemente ad innestare le tematiche dell'art nouveau con i caratteri neoclassici e gotici, tipicamente siciliani mutuati dal padre Giovambattista. Anche qui il Basile lavora per sovrapposizione di pannelli in negativo e in positivo, introducendo ritmi sovrapposti alla intelaiatura generale dell'ordine. Il Municipio, di cui la villa Fassini è la versione distillata e purificata, presenta un prospetto impostato su due ordini che nei suoi elementi decorativi richiama i palazzi rinascimentali fiorentini. Al Basile si deve anche il disegno dei due cancelletti in ferro battuto, oggi, asportati, delle porte del lato principale del prospetto, nonché delle raggiere in ferro battuto dei timpani delle porte. All'interno del Municipio si possono ammirare alcune opere d'arte. Nell'aula consiliare campeggiano le due principali: un trittico su tavola (cm. 270x175) della 1ª metà del sec. XV, proveniente dal convento del Carmine, opera di un tal maestro di San Martino di scuola antonelliana, con la Madonna e il Bambino, i SS. Caterina e Giovanni, Alberto e Marta e nel riquadro centrale i committenti in adorazione e lo stemma della ricca famiglia Caro; un grande dipinto su tela di Antonino Licata (Licata 1823-Napoli 1899) del 1872 con I Vespri Siciliani. Nel corridoio sono stati murati due grandi clipei in pietra grigia riproducenti a bassorilievo le effigie dei due fondatori di Gela, Entimo di Creta ed Antifemo di Rodi, lo stemma della ricca famiglia Serrovira con le tre conchiglie e una tabella epigrafica in marmo che stava su una delle porte urbiche della città. Nell'ufficio del sindaco sono custodite le due mazze d'argento della corte giuratale di Licata, eseguite nel 1735 dal maestro argentiere Pasquale Cipolla di Palermo, garantite dall'imprimatur A.G. che corrispondono al nome di Antonio Gulotta, allora console dei maestri argentieri di Palermo. Nell'ufficio del dirigente degli affari generale è custodito il dipinto su tela (cm. 293x182) di Fra Felice da Sambuca (Sambuca di Sicilia 1733-Palermo 1805) con La Madonna col Bambino e Santi Cappuccini. Nell'ufficio del Segretario Generale si ammira invece un bellissimo dipinto su tela (cm. 330x230), attribuito a Giovanni Portaluni (Licata 1593-?) raffigurante Il patrocinio della SS. Trinità e l'elemosina dei Rossi. La sua esecuzione è ascrivibile intorno al 1630 Proviene dalla chiesa della SS. Trinità.

Fonte  http://www.lavedettaonline.it/readarticle.php?article_id=12

 

               

                                    MUNICIPIO - PALAZZO DI CITTA'

 

 

                    FACCIATA PALAZZO DI CITTA' con balconcino centrale

 

     

 STEMMA DI LICATA (Aquila reale dipinta sul tetto dell'aula consiliare)

 

       

    

Trittico Madonna con Bambino con i SS. Caterina e Giovanni, Alberto e Marta
(parete aula consiliare proveniente da antica chiesa di Licata)

 

 Particolare del Trittico; Madonna col Bambino (aula consiliare)

 

Decorazione in marmo: Antifemo proveniente da Gela

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