
LIONS CLUB LICATA
Anno sociale 2017-2018
Presidente: Agostino Balsamo
17 ° MEMORIAL ROSA BALISTRERI
SEZIONE POESIE
NI LA SCUGLIERA
VINCENZO SCHEMBRI
Commento dell’elaborato.
Il componimento, nel suo insieme, è pervaso da un pessimismo esasperato. Il poeta, con una logica prettamente soggettiva e attenta elucubrazione, perviene alla determinazione che la tragica realtà che stiamo vivendo. Non è nuova, ma è antica quanto l’uomo. In altri termini è il prodotto della
Natura perfida che si diverte a creare i suoi figli per poi farli amaramente soffrire con sadica crudeltà. Una graduale riflessione, sulla condizione esistenziale, lo induce, infatti , alla considerazione che tutta l’umanità, nel corso dei secoli, è stata sempre sospinta nel trambusto di immani conflitti senza fine, irrazionali e con sbocchi imprevedibili: ”Bellum omnium contra omnes”. Anche la volontà eroica dell’uomo, nel suo tentativo di riscatto, è sempre irrisa dai continui e capricciosi capovolgimenti, perpetrati da un destino. Insensibile e dalla sua deludente validità. Da ciò deduce che i fatti umani, non escluso l’uomo, sono condannati a ripetersi e ricalcarsi.
Cupa e opprimenti è la sira! Un’aria spittrali avvorgi la natura. Cumuli di tenibri sinistri e opprimenti ricoprinu la baia. E a lu silenziu ostili ca dumina d’intornu, fa ecu sulamenti lu singultu accuratu d’un oceddru notturnu. L’animu miu smarritu, tra ansia e sgumentu, sprufunna nu’ tirruri. L’atmusfera tristi ca regna nu’ dintornu si rifletti e cuntagia l’animu attirritu d’orribilii pinzeri. Di la scugliera ripida, ca domina la baia, attira lu me sguardu. la luci sunnulenta M’arriva ni lu cori comu cummossu omaggiu a cu’ durmirà pi ‘ssempri ni l’abissi marini. Li nenii tribali di piscatura in mari, su’ scuderci di storia di epuchi luntani riturnati a la vita. E l’urtu viulentu, tra l’onda e la scugliera, è la fuddria umana ca’ la rota du tempu, cu’ l’etenu girari, ricarca e riproponi cu’ perfidu sadismu. |
NELLA SCOGLIERA . Com’è triste questa sera! tutti i me’ pensieri Dalla scogliera ripida che domina la baia mi colpisce e commuove la sonnolente luce delle pie lampare. Mi giunge nel cuore come un commosso omaggio a chi dorme in eterno negli abissi marini. Le nenie tribali di pescatori in mare sono squarci di storia di epoche lontane riemerse alla vita. E l’urto violento tra l’onda e la scogliera è la follia umana, crudele e sanguinaria, che la ruota del tempo, col suo eterno girare, ricalca e ripropone con perfido sadismo. |