Stampa
Categoria: 17° Memorial Rosa Balistreri
Visite: 758

 


LIONS CLUB LICATA

Anno sociale 2017-2018  
Presidente: Agostino Balsamo

17 ° MEMORIAL ROSA BALISTRERI
SEZIONE POESIE

 

NI LA SCUGLIERA
VINCENZO SCHEMBRI

Commento dell’elaborato.

Il componimento, nel suo insieme, è pervaso da un pessimismo esasperato. Il poeta, con una logica prettamente soggettiva e attenta elucubrazione, perviene alla determinazione che la tragica realtà che stiamo vivendo. Non è nuova, ma è antica quanto l’uomo. In altri termini è il prodotto della

Natura perfida che si diverte a creare i suoi figli per poi farli amaramente soffrire con sadica crudeltà. Una graduale riflessione, sulla condizione esistenziale, lo induce, infatti , alla considerazione che tutta l’umanità, nel corso dei secoli, è  stata sempre sospinta nel trambusto di immani conflitti senza fine, irrazionali e con sbocchi imprevedibili: ”Bellum omnium contra omnes”. Anche la volontà eroica dell’uomo, nel suo tentativo di riscatto, è sempre irrisa dai continui e capricciosi capovolgimenti, perpetrati  da un destino. Insensibile e dalla sua deludente validità. Da ciò deduce che i fatti umani, non escluso l’uomo, sono condannati a ripetersi e ricalcarsi.

 

 

 

 


NI LA SCUGLIERA

 

Cupa e opprimenti è la sira!

Un’aria spittrali avvorgi la natura.

Cumuli di tenibri sinistri e opprimenti

ricoprinu la baia.

E a lu silenziu ostili

ca dumina d’intornu,

fa ecu sulamenti lu singultu accuratu

d’un oceddru notturnu.

L’animu miu smarritu,

tra ansia e sgumentu,

sprufunna nu’ tirruri.

L’atmusfera tristi

ca regna nu’ dintornu

si rifletti e cuntagia

l’animu  attirritu

d’orribilii  pinzeri.

Di la scugliera ripida,

ca domina la baia,

attira lu me sguardu.

la luci sunnulenta
di tutti li lampari.

M’arriva ni lu cori  

comu cummossu omaggiu

a cu’ durmirà pi ‘ssempri

ni l’abissi marini.

Li nenii tribali

di piscatura in mari,

su’ scuderci di storia

di epuchi luntani

riturnati a la vita.

E l’urtu viulentu,

tra l’onda e la scugliera,

è la fuddria umana 

ca’ la rota du tempu,

cu’ l’etenu girari,

ricarca e riproponi

cu’ perfidu sadismu.                                                                                                                                                                                            

NELLA SCOGLIERA

.

Com’è triste questa sera! 
Un’ aria spettrale avvolge la natura.
Cumuli di tenebre sinistre ed opprimenti
sommergono la vita.
Al silenzio ostile
che domina intorno
fa  solamente eco il singulto accorato
d’un uccello notturno.
L’animo mio sgomento,
tra ansia e sgomento
sprofonda nel terrore.
L’atmosfera tetra,
che regna  nella baia 
si riflette e contagia

tutti i me’ pensieri
d’una angoscia struggente.

Dalla scogliera ripida

che domina la baia

mi colpisce e commuove

la sonnolente luce

delle pie lampare.

Mi giunge nel cuore

come un  commosso omaggio

a chi  dorme in eterno

negli abissi marini.

Le nenie tribali

di pescatori in mare

sono  squarci di storia

di epoche lontane

riemerse alla vita.

E l’urto violento            

tra l’onda e la scogliera

è la follia umana, crudele e sanguinaria,

che la ruota del tempo,

col suo eterno girare,

ricalca e ripropone

con perfido sadismo.