VIVA LA SICILIA, VIVA L'UNITÀ D'ITALIA

...e, venne Garibaldi, 
l'eroe dei due mondi, nella nostra Sicilia, acclamato 
da tutto il popolo, come parente 
di Santa Rosalia, la Santuzza 
di Palermo, il cui cognome 
era Sinibaldi! 
Il matrimonio degli Italiani e 
Piemontesi, fu destinato 
a durare ben poco, 
come raccontava Giuseppe Pitrè in 
un canto popolare dell'epoca: 
"Venne l'Italiano: con due 
mazzi di carte in mano: sangue 
di qua, sangue di là! 
La tassa mobile devi pagare". 
Al posto di liberare la popolazione, 
si dimostrarono conquistatori 
come gli altri: 
Fenici, Greci, Romani, Arabi, 
Francesi, Spagnoli, Angioini. 
Questa malvagia signorìa, come veniva 
chiamata dai Siciliani, 
affossò la nostra economia. 
Tanti maestri, artigiani eccellenti, 
partirono con una valigia di cartone 
e il cuore ristretto nel petto, 
in cerca di fortuna. 
Oggi, affermiamo di essere, 
tutti, Italiani,
avvolti nello stesso tricolore. 
Poco o niente è cambiato, rispetto 
ai tempi di Garibaldi, solo, 
una valigia, che non è più di cartone, 
ma un trolley colorato e un pezzo 
di carta in mano, una laurea 
senza alcun valore!
Di tutto questo, si discute poco,
perché, per i governanti che parlano 
tanto e non concludono niente, 
non vuole essere un problema! 
Viva la Sicilia e l'unità d'Italia!