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Categoria: ALAIMO FILIPPO 2004-2005
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LIONS CLUB LICATA

ANNO SOCIALE 2004- 2005
Presidente IRag. FILIPPO ALAIMO


 
CONFERENZA DONAZIONE: UN ATTO D'AMORE

 

Dott. Lillo Ciaccio
Resp. Banca del Cordone Ombelicale - Sciacca 
"Donazione del sangue placentare in Sicilia"

A Sciacca è presente la banca del sangue cordonale che è attiva dal '99, sei anni dopo quella di Milano, la prima delle sette banche nate in Italia (Torino, Padova, Bologna, Firenze e due Roma). La banca del sangue placentare di Sciacca, è stata istituita presso il servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale dell' azienda ospedaliera locale. Con le 7.376 unità di sangue placentare criopreservate, il centro di raccolta di Sciacca è secondo nel mondo soltanto a New York con 16.173 unità. In Sicilia, grazie all'attività della banca, l'80 % di bambini e adolescenti fino a 40 chili di peso e senza donatore consanguineo, può arrivare al trapianto con le cellule staminali del sangue cordonale. 

La banca del sangue placentare di Sciacca è collegata con 79 centri di raccolta istituiti presso le divisioni di ostetricia e ginecologia di quasi tutti gli ospedali dell'Isola. Tutte le donne siciliane possono quindi donare il cordone ombelicale (che altrimenti viene regolarmente gettato nei rifiuti speciali), nell'ospedale dove hanno scelto di partorire. 
Il prelievo deve avvenire con estremo tempismo per salvaguardare al meglio la quantità del sangue placentare. Entro 30 secondi dal parto, nella vena del cordone ombelicale viene introdotto un ago collegato ad una sacca per la raccolta del sangue placentare. Le unità prelevate vengono conservate in frigorifero. Entro 24-36 ore, l'azienda ospedaliera di Sciacca le ritira e, dopo un controllo, vengono conservate in azoto liquido a 196 gradi sotto zero anche per 20 anni. Ma non è tutto. A sei mesi dal parto, la banca richiede alla donatrice una serie di esami del sangue, così come viene fatto al momento del parto. Una prassi utilizzata per scongiurare l'eventuale presenza di gravi malattie, ad esempio le epatite B e C o Aids, a volte non riscontrabili al momento del parto perché ancora in incubazione. Infine, viene richiesto anche un certificato di buona salute del neonato. "Non bisogna sottovalutare - spiega la Dr.ssa Michela Gesù, biologo capo dei laboratori della banca di Sciacca - la totale assenza di rischi sia per il neonato che per la madre. È uno dei motivi per cui il sangue cordonale, in futuro, potrà rappresentare la prima fonte di approvvigionamento quando si dovrà effettuare un trapianto di midollo".
Attualmente sono 7.350 i cordoni ombelicali custoditi dall'equipe medica del dottor Ciaccio. Grazie alle cellule staminali contenute nei cordoni e' possibile intervenire per guarire alcune rare malattie ematiche

Relazione Dott. Giovanni Moscatelli

Relazione Prof. Gino Schilirò

Relazione Dott.ssa Mirella Falzone Tricoli